FESTIVAL DEL CINEMA AFRICANO, D’ASIA E AMERICA LATINA a Milano

33° FESTIVAL DEL CINEMA AFRICANO, D’ASIA E AMERICA LATINA – FESCAAAL Three is perfection
A MILANO e ONLINE in tutta Italia su MYMOVIES.IT,  DAL 3 al 12 MAGGIO 2024
www.fescaaal.org 

FREEMONT di Babak Jalali  apre la 33ª edizione del  Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina
OPENING NIGHT | Cinema Godard Fondazione Prada | venerdì 3 maggio 

Annunciata anche la Giuria del Concorso Internazionale “Finestre sul Mondo” che sarà composta dai registi Lav Diaz e Ali Asgari e dalla distributrice Anastasia Plazzotta

Sarà Fremont di Babak Jalali a inaugurare venerdì 3 maggio la 33ª edizione del Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina, la cui Cerimonia d’apertura sarà ospitata anche quest’anno nel Cinema Godard di Fondazione Prada.  “Una proficua collaborazione tra il nostro storico festival e uno dei più importanti poli della vita culturale milanese che sta contribuendo a portare a Milano film e personalità di rilievo del cinema contemporaneo e internazionale” dichiarano le direttrici artistiche Annamaria Gallone e Alessandra Speciale. 

Scritto con Carolina Cavalli, Fremont è stato presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival 2023 e ha vinto successivamente numerosi premi, tra cui il Premio alla Miglior Regia al Karlovy Vary IFF e il John Cassavetes Award agli Independent Spirit Awards. Nel cast una giovane rifugiata afghana per la prima volta sullo schermo, Anaita Wali Zada, e una delle star attualmente più richieste a Hollywood, l’attore americano Jeremy Allen White. Il film uscirà in Italia distribuito da Wanted Cinema a fine giugno 2024. Il regista Babak Jalali sarà presente alla proiezione.  

È ufficiale anche la Giuria del Concorso Lungometraggi “Finestre sul Mondo” che sarà composta da tre prestigiose figure del panorama cinematografico internazionale e italiano, i registi Lav Diaz (Presidente) e Ali Asgari e la distributrice Anastasia Plazzotta. 

33° FESCAAAL | Il film di apertura

FREMONT di Babak Jalali 
USA, 2023, 88’
Fremont è una città della Bay Area chiamata anche Little Kabul perché ospita una delle più grandi comunità di afghani degli Stati Uniti. A Fremont Donya, una giovane rifugiata afghana che lavorava a Kabul come interprete per gli americani, conduce un’esistenza solitaria, divisa tra il lavoro come scrittrice di frasi profetiche dei biscotti della fortuna di una piccola ditta cinese e le sedute con un eccentrico psicoterapeuta. Tormentata dall’insonnia e dal ricordo di coloro che ha lasciato a Kabul, Donya cerca l’amore.  

Babak Jalali nasce nel nord dell’Iran e cresce a Londra. È regista e produttore cinematografico. Il suo cortometraggio, Heydar, An Afghan In Tehran, riceve una nomination ai BAFTA nel 2006. Il suo primo lungometraggio, Frontier Blues, è sviluppato presso la Résidence della Cinéfondation del Festival di Cannes. Il film è poi presentato in Concorso Ufficiale al Festival di Locarno nel 2009 e vince il Premio Fipresci della critica internazionale al San Francisco Film Festival. Nel 2016, il suo secondo lungometraggio, Radio Dreams, vince il Tiger Award al Rotterdam IFF. Segue il film Land, presentato alla Berlinale nel 2018. Fremont è il suo quarto lungometraggio.  

33° FESCAAAL | La Giuria del Concorso Lungometraggi “Finestre sul mondo”  

 Lav Diaz – Presidente  

Lav Diaz - IMDb Lav Diaz (Datu Paglas, 1958) è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico, direttore della fotografia, montatore e attore filippino. Spesso citato come uno dei membri chiave del movimento del slow cinema, ha realizzato alcuni dei film narrativi più lunghi mai prodotti ed è uno dei registi contemporanei più acclamati dalla critica. I film di Diaz hanno ottenuto negli anni consensi e numerosi premi nei festival di tutto il mondo. From What Is Before (2014) vince il Pardo d’Oro al Festival di Locarno 2014; A Lullaby to the Sorrowful Mystery (2016) è presentato alla Berlinale dove vince l’Orso d’Argento, e The Woman Who Left – La donna che se ne è andata (2016) è selezionato alla 73ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia dove vince il Leone d’Oro. Nel 2023 con When the Waves Are Gone torna a Venezia e nello stesso anno Essential Truths of the Lake è presentato al Festival di Locarno.  

Ali Asgari 

Ali Asgari | OSOBNOSTI.cz Ali Asgari nasce a Teheran, in Iran e studia cinema in Italia. Nel 2023 è alunno del Talent Campus della Berlinale. Due dei suoi primi cortometraggi, More Than Two Hours (2013) e Il silenzio (2016, co-diretto con Farnoosh Samadi), sono presentati in concorso al Festival di Cannes. Il cortometraggio The Baby è selezionato alla Mostra di Venezia nel 2014 nella sezione Orizzonti. I suoi cortometraggi sono selezionati in oltre 600 festival internazionali, tra i quali Sundance, BFI di Londra, e Melbourne, dove ottengono complessivamente più di 150 premi. Il suo lungometraggio d’esordio, Disappearance, è stato sviluppato a La Résidence della Cinéfondation di Cannes e presentato in prima mondiale a Venezia e poi a Toronto. Nel 2022 Until Tomorrow è selezionato alla Berlinale nella sezione Panorama e nel 2023 Kafka a Teheran, in co-regia con Alireza Khatami, è presentato a Un Certain Regard a Cannes.  

Anastasia Plazzotta  

Riapre il cinema Wanted Clan: “Per ora è una sede provvisoria, ma ... Anastasia Plazzotta si laurea all’università Ca’ Foscari di Venezia in Lingue e letterature eurasiatiche e consegue un master in Tecniche della narrazione presso la Scuola Holden di Torino. Ha lavorato in Fandango Libri come caporedattore e in Fandango Doc, dove ha coordinato la produzione e la distribuzione di documentari. Dal 2005 al 2020 collabora con la Feltrinelli Editore dove è stata responsabile della sezione video della casa editrice ed editor della collana Feltrinelli Real Cinema. Nel 2014 fonda Wanted Cinema, casa di distribuzione cinematografica specializzata in cinema d’essai, film d’autore e titoli europei, pluripremiati nel mondo. Tra i più recenti titoli portati in sala da Wanted: Sick of Myself, A passo d’uomo, Smoke Sauna Sisterhood, La natura dell’amore, Il teorema di Margherita. Dal 2023, è membro del Consiglio di amministrazione di Europa Distribution. 

Il FESTIVAL DEL CINEMA AFRICANO, D’ASIA E AMERICA LATINA è organizzato dall’Associazione Centro Orientamento Educativo – COE www.coeweb.org, ed è socio fondatore di MFN – Milano Film Network, la rete che unisce l’esperienza e le risorse dei sette festival di cinema milanesi. 

Ulteriori informazioni, aggiornamenti e anticipazioni sul 33° Festival del Cinema Africano, d’Asia e America Latina 
www.fescaaal.org 
email [email protected]   

La Direzione

THE WARRIOR – The Iron Claw di Sean Durkin

Genere: Drammatico, Biopic
Durata: 132′
Cast: Zac Efron, Jeremy Allen White, Harris Dickinson, Maura Tierney, Stanley Simons

La storia della famiglia Von Erich che ha lasciato un segno indelebile nel wrestling professionistico degli anni Ottanta, ottenendo tanti successi quanti dolori. Una carriera sportiva iniziata dal padre Fritz Von Erich e tramandata, un po’ per passione, un po’ per obbligo, di figlio in figlio, così da creare una vera e propria squadra di wrestler forte e unita dall’amore fraterno. Ma come in tante altre grandi famiglie di sportivi, dietro all’apparenza si celano le ombre fatte di ricerca costante dell’amore paterno e della sua approvazione, delle invidie come inevitabile conseguenza della competizione che, sommate ai dolori mentali e fisici dello sport professionistico, portano purtroppo a un susseguirsi di tragedie.

Nella ralizzazione di The Warrior, Sean Durkin aveva in mano tutto il potenziale per crare un bel film: una storia poco conosciuta (se non dagli appassionati di wrestling) e interessantissima dal punto di vista sia del genere biopic sportivo, che da quello delle dinamiche famigliari, un cast eccezionale e un’ingente produzione propria del cinema statunitense. Ma il risultato ottenuto è deludente.
Nelle due ore (abbondanti) di pellicola non si riesce mai ad empatizzare veramente con i protagonisti a cui non viene dato lo spessore che meritano, banalizzando così una storia che aveva tutti i requisiti per smuovere emozioni e sentimenti così come fece, ai tempi, Clint Eastwood in Million Dollar Baby (seppur trattando di un altro tipo di sport e di tematica, chiaramente). Sarebbe successo se, invece di perdersi in lunghe riprese di scene famigliari bucoliche, fossero state approfondite le relazioni malsane instaurate come conseguenza inevitabile della presenza, ingombrante, di un padre patriarca ossessionato dallo sport che ama. Se si fosse soffermato più sui lati oscuri di uno sport tutto incentrato sullo spettacolo, che non si prende troppo cura dei ritmi frenetici e delle prove di resistenza fisiche di chi lo pratica. Tutti “Se” che, uniti a dei dialoghi piatti e a un montaggio approssimativo fanno di The Warrior un’occasione davvero sprecata per una storia promettente.

Degna di nota resta comunque l’interpretazione di Zac Efron, così come le scene di lotta sul ring.

 

 

 

 

 

 

The Warrior sarà distribuito nelle sale da Eagle Pictures a partire da giovedì 1 febbraio, sul nostro canale youtube è disponibile il trailer in italiano.

 

 

 

 

Francesca De Santis